Pillole di storia
Le prime esperienze
La fase pionieristica
1976 - Si costituisce l'Associazione Italiana
Badminton
1977 - La Badminton accoglie lo Squash
1978 - L'Italia fa il suo esordio
1979 e 1980
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1978 - L'Italia fa il suo
esordio ai Campionati Europei
Nel 1978 il badminton e l'Associazione compiono tanti "primi passi" in
tante direzioni.
A gennaio, viene stampato il primo Regolamento Tecnico del gioco con la
sponsorizzazione (anche questa è una novità) della Marango Sport.
Ad aprile (dal 9 al 15), la squadra nazionale italiana, composta da 6
giocatori, effettua la sua prima trasferta e partecipa ai Campionati
Europei a Preston, in Inghilterra.
Compongono la formazione azzurra Kurt Duschek (capitano), Carlo
Klammsteiner, Heinz Knabl, Walli Raffeiner, Annelies Waldner e Lida Schopf.
La quadra azzurra viene inserita nel quarto girone eliminatorio ed
incontra Svizzera, Belgio e Portogallo.
Waldner Lorenz fu il team manager della squadra azzurra: "I nostri atleti
erano bellissimi - ricorda - erano gli unici ad avere magliette e
pantaloncini uguali: tutto blu scuro con una banda tricolore lungo le
braccia. Addirittura ci fu qualcuno che venne a chiederci l'autografo.
Però attenzione: la divisa non era merito, diciamo così, dell'A.I.B.S., ma
degli stessi giocatori che, come me, avevano fatto fronte a tutte le
spese: abbigliamento, racchette, viaggio, albergo. L'Associazione pagò
soltanto la tassa d'iscrizione al Campionato. Eravamo bellissimi, ma certo
non bravissimi: perdemmo tutte le partite e molte di queste addirittura a
zero. Ci rendemmo così conto di come la nostra pratica sportiva fosse a
livello familiare o giù di lì, mentre per cimentarsi a livello
internazionale occorreva ben altro. E se ne rese conto anche l'EBU che
l'anno successivo ci inviò due allenatori per un corso per istruttori.
Un'altra cosa che mi colpì a Preston fu l'assoluto silenzio con cui si
giocava. Il Regolamento allora era severissimo e ricordo che durante un
match, un fotografo che era a bordo campo cambiò l'obiettivo alla sua
macchina, facendo un rumore impercettibile. L'arbitro fermò il gioco e
fece riprendere la partita solo quando il fotografo completò la sua
operazione".
"Quella di Preston è stata un'esperienza indimenticabile" - afferma Kurt
Duschek, che a fine carriera avrà collezionato oltre venti titoli italiani
nelle varie specialità -. "L'impatto col gioco fu quasi traumatizzante:
noi eravamo abituati a utilizzare le palline di plastica e lì si usavano i
volani di piuma; poi noi non avevamo mai disputato delle partite al di
fuori della nostra piccola palestra e del nostro ambiente: lì c'erano
tanti campi, migliaia di persone che seguivano e applaudivano, quattro o
cinque arbitri… Ci rendemmo conto che tecnicamente eravamo a bassissimo
livello, era come se fossimo in visita a un altro mondo. Fu comunque
entusiasmante come esperienza di gruppo e per le conoscenze che facemmo".
A marzo (dal 13 al 15) si svolgono i primi Giochi della Gioventù: le gare
sono limitate a fasi locali con incontri di singolare maschile e femminile
al meglio di tre giochi, con punteggio all'11 per i maschi ed all'8 per le
femmine.
Nello stesso mese viene pubblicato il primo Regolamento in forma
sperimentale per i Giochi della Gioventù.
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